Soldi alle navi che assumono Italiani

Soldi alle navi che assumono Italiani
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C’è battaglia fra i grandi armatori italiani. Da una parte la famiglia Grimaldi che, con Emanuele tiene la presidenza di Confitarma. Dall’altro Vincenzo Onorato, patron di Moby e di Tirrenia. e, in posizione più defilata, Gianluigi Aponte, proprietario di Msc. Al centro dello scontro la torta di trecento milioni che, mediamente, lo Stato versa alle imprese sotto forma di contributi fiscali e previdenziali.
Il decreto legislativo approvato dal governo raccoglie la richiesta di Onorato perchè restringe il vantaggio al solo personale italiano. Una sconfitta per Confitarma e, in particolare per Grimaldi per i quali andava bene la legge del ’98 che consentiva di incassare i contributi anche per i lavoratori extracomunitari triangolando le rotte con un porto internazionale (per esempio Spagna). A favore della nuova legge si sono espressi, naturalmente, i sindacati. Dice Alessandro Pico segretario della Cisal -Fedemar che raccoglie circa il 40% del lavoratori dei traghetti: «Con questo provvedimento arriverà nuova occupazione sanando la grave crisi del settore: su 45 mila marittimi italiani ben 25 mila hanno imbarchi saltuari concentrati nei mesi estivi».
La partita, però, non è chiusa. All’ultima assemblea di Confitarma svoltasi lunedì, il presidente Grimaldi ha espresso le sue critiche dinanzi al ministro Del Rio. Ha spiegato che le nuove norme rischiano di penalizzare le imprese italiane rispetto alla concorrenza nelle rotte internazionali, senza contare che, probabilmente, la norma finirà sotto la scure della Ue come aiuto di Stato. Vincenzo Onorato difende la riforma sostenendo che si tratta di un intervento decisivo per i marittimi italiani. Se la Ue boccia la riforma «le imprese si troveranno a dover scegliere fra licenziare gli italiani con contratto nazionale per imbarcare extracomunitari o chiudere i battenti». Infatti un ragazzo appena imbarcato su una nave di bandiera italiana «guadagna tra i 1600 e i 1800 euro al mese», mentre gli extra-comunitari prendono «800 euro alme- se anche sulle rotte nazionali

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