I nostri marittimi mortificati dagli stranieri

I nostri marittimi mortificati dagli stranieri
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Pubblicato dal giornale “Libero” in data 13/01/2018 

di VINCENZO ONORATO

Le prossime elezioni politiche sono già all’insegna del paradosso: euro per tutti a gogo, super pensioni, reddito di cittadinanza e avanti con le invenzioni funamboliche. Quanto ci manca cetto la qualunque: con il suo (piu pilu per lui), conquisterebbe certo la maggioranza. Io lo voterei subito perchè alla mia eta da pensionato (non per la Fornero) l’illusione è una cosa bella e aiuta a vivere. Insomma corrompiamo e coglioniamo l’elettore con promesse che non potranno mai essere  mantenute perchè i nostri conti pubblici, prima dell’europa a cui siamo genuflessi per dirla in maniera elegante, non ce lo possiamo permettere. Poi una volta seduti sulla cadrega si vedrà, anzi non si vedrà un bel niente. Non è questo forse voto di scambio? Io ti prometto tutto e tu mi voti. Forse no, non è voto di scambio, perchè non ci sara mai lo scambio ma solo una bolla di sapone. In ogni truffa, il truffato ha sempre un ruolo attivo che risiede nell’aspettativa di un vantaggio smisurato. Gli italiani possono essere cosi beoti dal votare chi gli promette denaro a pioggia senza domandarsi da dove escono fuori questi soldi?

Mah..

Al sud solo elemosine elettorali, prive di un’ autentica prospettiva di sviluppo, che non porteranno altro che al ripetersi dei risaputi e mai sanati disastri economici  per il bilancio dello stato. E’ questa una prassi governativa antica, dal dopo guerra ad oggi. Ed è soprattutto una prassi che non fa bene al sud e che senza un’autentica creazione di posti di lavoro, uccide i conti del Paese. Altro che risanamento della spesa pubblica! Io sono un uomo del sud eppure mi chiedo perchè dobbiamo godere di prebende pagate col denaro dei contribuenti del nord se quest’ultime non porteranno, alla fin fine, alcun reale beneficio? Il sud Giovanotti, ha bisogno di prospettive di lavoro non di carità. Eppure basterebbe così poco…

Parlo del mio, faccio l’armatore ed ho circa 5000 dipendenti, quasi tutti italiani, soprattutto meridionali e quest’anno creerò ulteriori 200 posti di lavoro. Non mi vanto di questo, è il mio lavoro e soprattutto la missione della mia famiglia che va avanti sul mare da quattro generazioni, tutto qui. Nessuno sa che, noi armatori, con una vecchia legge del 1998, godiamo della quasi totale esenzione fiscale dei nostri profitti. Chi non paga le tasse in Italia se non gli evasori? Noi armatori! La contropartita per lo Stato, prevista dalla legge del 1998, doveva essere quella dell’impiego di marittimi italiani. Poi,con il tempo, con accordi con la triplice sindacale, SIC, e tanta disattenzione degli organi dello Stato preposti al controllo, i marittimi italiani sono stati sbarcati e sostituiti da extracomunitari pagati a stipendio da fame. Il senatore Cociancich del Pd, persona per bene, ha provato a mettere le cose a posto ribadendo l’obbligo dei lavoratori italiani con una legge che l’algido ministro dei trasporti, Graziano del Rio ha , nella sostanza, bocciato. Così, grazie al ministro, gli Italiani, e sono circa 60.000 i disoccupati, restano a casa a fare la fame, mentre gli extracomunitari la fame la fanno direttamente a bordo. Nel frattempo i miei colleghi armatori continuano a lucrare profitti esentasse. Eppure Delrio è di sinistra. Nonostante i miei sessant’anni, non ho ancora capito che il mercato è cambiato. Sono rimasto un democratico d’ispirazione kennedyana e non mi sono accorto che il mondo è esclusivamente comandato delle lobby, è quella degli armatori(Associazione Confitarma) è molto potente. Insomma, basterebbe una leggina, piccola cosa, un’atto di onestà e di vera politica, una cosa veramente cosi semplice da sfiorare la banalità, per far ritornare a lavoro questa gente, la nostra disperata gente di mare. Quanto costerebbe allo Stato? Tenetevi forte;  potrebbe e non costerebbe alle casse del nostro paese oltre un miliardo di euro fra gettito fiscale e risparmio sulla spesa, senza contare all’occupazione. TOC,TOC! C’è un partito serio che possa inserire il problema in un serio programmo di governo? Se esiste, per piacere , batta un colpo. Se non ci fosse, sarà un’ulteriore prova che la seconda repubblica è ormai morta e sepolta. Forse stiamo vivendo e spero ardentemente di sbagliarmi, una seconda repubblica Weimar ed in questo caso saranno le piazze inferocite, soprattutto al sud con centinaia di migliaia di disoccupati inferociti, a decidere e, come la Storia insegna, non certamente per il meglio. 

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