Il Vecchio Nuovo

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Egregio Direttore di Torre d’Amare,

come lei ben sa, è da sempre che seguo le notizie che il suo sito quotidianamente e puntualmente pubblica e la settimana scorsa mi sono soffermato su due articoli pubblicati da un notiziario di una nota sigla sindacale della quale per ora non voglio parlarne.

Si tratta infatti di due articoli appunto firmati uno dal padre e l’altro dal figlio, nei quali ho notato un certo “vanto/orgoglio”  direi familiare e già  sentito su attività verso le quali il sindacato nazionale dovrebbe prendere le distanze.

Il papà dichiara infatti che la Fit Cisl, il sindacato che dovrebbe tutelare i lavoratori, è leader nel settore crocieristico. Mi pare di comprendere che questo vorrebbe dire:  abbiamo un “prodotto” che, sul mercato, va a gonfie vele. Nell’articolo si discorre anche di “contratti“  di lavoro   con società crocieristiche nei quali è previsto anche un “servizio” per la gestione di eventuali proteste da parte dei marittimi che spesso si risolvono “consigliando” alle aziende  il licenziamento  del marittimo che protesta.

Se è così, mi pare di cogliere almeno un conflitto di competenza e forse – ma non sono un tecnico e lascio la valutazione alle competenti autorità – qualche irregolarità.

Il secondo articolo pubblicato e scritto formalmente dal figlio dell’autore del primo ci racconta di formazione e di seminari organizzati da alcuni sindacati europei con il patrocino della  “ITF”

A parte i numeri dati che sono molto discutibili e cioè che nel 2020 mancheranno la bellezza di 881.500 , anche per quest’altro articolo la nostra associazione aveva visto giusto.

Infatti è perlomeno bizzarro che un sindacato italiano permetta a personaggi noti di pubblicizzare attività di altre organizzazioni europee, in questo caso Ucraine, ma, ancora più strana è la notizia che, usando evidentemente il nome del sindacato italiano, si convinca la ITF ma addirittura gli armatori a finanziare, con l’enorme cifra di 3 milioni di dollari, due centri  per la formazione marittima degli Ucraini, in modo che anche questi lavoratori, come se non già lo fossero, vengano inseriti nel circuito delle agenzie di manning, delle quali se ne è molto parlato sulla stampa dei giorni scorsi.

Caro Direttore per adesso voglio  fermarmi qui, ma leggendo questi articoli di stampa si potrebbe essere indotti ad immaginare che via siano interessi personali/familiari di alcuni personaggi che ruotano ancora attorno al sindacato, con l’avallo delle stesse organizzazioni.

Sono certo che non è così, ma ho sempre creduto che il sindacato non deve solo essere al di sopra di ogni sospetto, ma deve anche apparire tale.     

Cordiali saluti

 

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