Marittimi a Roma

Marittimi a Roma
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  TORRE DEL GRECO.
«La marineria italiana è al collasso e il 15 novembre a Roma faremo sentire la nostra voce: migliaia di marittimi italiani rischia-no di restare senza lavoro da gennaio 2017». Accesi gli animi di centinaia di uomini di mare che ieri hanno partecipato alla conferenza stampa organizzata dall’associazione «Marittimi per il futuro» per spiegare le ragioni della partecipazione in massa, il prossimo 15 novembre, al sit-in nazionale davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, organizzato dal «Coordinamento marittimi», per contestare contro i ritardi sun’ adeguamento agli emendamenti di Manila 2010. Si tratta delle modifiche apportate nel corso della Conferenza nelle Filippine nel giugno del 2010 alla Convenzione ST-CW, relativa agli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi, alle quali si sono adeguati fin dal 2012 tutti gli altri paesi europei mentre l’Italia so: lo da quest’anno sta correndo ai ripari. La corsa alla formazione, prima con limite al 31 dicembre 2016 e poi con una proroga al 31 marzo 2017, sta creando il caos in tutta Italia che conta circa «La situazione è disastrosa – ha detto Ciro Raiola, presidente dell’associazione – e migliaia di marittimi rischiano il lavoro se non riescono a completare la formazione. Lunghe file., anche alle 4 di notte, pressa le Capitanerie di Porto, centri di addestramento ormai. saturi, e società di navigazione in apprensione. È necessario correre ai ripari: che le Capitanerie siano efficienti per il dibrigo delle pratiche e che lo Stato apra altri centri di addestramento nelle regioni dove il numero di matricole è maggiore». Già raccolte numerose adesioni per la manifestazione a Roma e l’associazione, nata nel marzo scorso e con già mille e 600 iscritti, conta di partecipare con oltre 200 marittimi. Inoltre, il direttivo ha inoltrato una lettera al presidente Matteo Renzi con l’invito a partecipare il prossimo 20 novembre a un incontro a Torre del Greco con tutto il campano marittimo. «Possiamo dire di essere il primo comparto marittimo d’Italia – ha detto il vice presidente Ciro Esposito – e che abbiamo superato nei numeri anche Genova. È nostro dovere rappresentare la situazione disastrosa che vive la marineria italiana. Crediamo che il MIT è il comando generale delle Capitanerie non abbia le idee chiare e non abbiamo compreso che il prossimo 31 dicembre si potrebbe bloccare tutto.

Un milione di marinai: 657 mila sono campani di cui 105 mila torresi
La protesta Un corteo dei marittimi di qualche anno fa. Sotto, l’assemblea di ieri sera in cui è stato deciso di partecipare alla manifestazione nazionale del 15 novembre a Roma
I corsi Tempi stretti e infinite liste d’attesa
Il caos per la formazione e l’adeguamento alle normative stabilite a Manila nel 2010 è generato dai tempi stretti dovuti ai ritardi dello Stato, che vede migliaia di marittimi preda di liste di attesa lunghissime, con il rischio di non riuscire a mettersi a norma. «Pur pagando i corsi -spiega un marittimo – non abbiamo la sicurezza di riuscire a farli in tempo perché le prenotazioni sono tantissime e i centri di formazione pochi». Tra i corsi per la messa a norma quello di sicurezza personale e sociale, di osservatore radar normale e speciale e di addestramento generico.
caos formazione baia di lavoratori
a rischio
Accordi di Manila, Italia ultima in Ue: mobilitazione a Roma
che il ministero dei Trasporti venga scorporato dalla Marina Mercantile in quanto i dirigenti e i:funzionari di riferimento non sanno nulla del Co-dice della Navigazione, dello STCW e di tutto ciò che riguarda il lavoro marittimo e a pagarne le conseguenze sono sempre i lavoratori. Chiediamo, inoltre, che venga  istituito nuovamente il ministero della Marina Mercantile e che gli Istituti Nautici tornino ad avere la completa autonomia che gli è stata sottratta dalla legge Gelmini». Oltre all’urgenza per la formazione, in discussione tinche le nuove misure peri corsi di addestramento e le certificazioni: «Come le 300 ore obbligatorie per i comandanti – ha aggiunto il consigliere dell’associazione Vincenzo Accardo  e le 570 per i direttori di macchina». ‘ o RIPRODUZIONE RISERVATA
Scade il 31 marzo la possibilità di adeguarsi alle norme internazionali per potersi imbarcare. L’appello: chiediamo anche che venga nuovamente istituito il ministero della Marina Mercantile

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