COMUNICATO ASSEMBLEA PUBBLICA  “Marittimi, quale futuro? “ 

COMUNICATO ASSEMBLEA PUBBLICA  “Marittimi, quale futuro? “ 
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Il giorno 13 u.s. a Torre del Greco, presso la sala comunale dedicata alle vittime del ponte Morandi di Genova, si è svolta l’assemblea pubblica organizzata dal movimento spontaneo “Marittimi per il futuro”.

La manifestazione, presieduta dall’intero direttivo del movimento, è iniziata, su proposta del presidente Vincenzo ACCARDO, con un minuto di silenzio in memoria dei marittimi caduti sui luoghi di lavoro ed ha avuto un enorme successo di partecipazione.

L’introduzione del presidente ACCARDO e la successiva relazione del vice presidente cap. Ciro ESPOSITO sono state condivise dagli ospiti intervenuti ed hanno rimarcato la necessità di ripetere questa iniziativa anche in altre città marinare così da poter continuare a dare voce ai marittimi italiani sulla loro e la nostra battaglia per avere un lavoro dignitoso e contro la schiavitù del terzo millennio praticata dalla maggioranza degli armatori italiani che sventolano sulle loro navi la “nostra” bandiera nazionale e che ha avuto origine da una globalizzazione incentrata solo sul profitto di pochi.

I relatori con i loro interventi hanno arricchito notevolmente la discussione, anche il segretario nazionale del USB, Ignazio De ROSA, ha rilanciato sulla necessità di aumentare l’azione di lotta che ci vede tutti uniti e partecipi, ovviamente ognuno nelle proprie storiche identità, contro gli armatori che producono miseria e deregolamentano i diritti conquistati con anni di lotta.

La Federmar, con il segretario nazionale Cap. Alessandro PICO, ha voluto rimarcare la sua vicinanza e l’affinità dell’organizzazione che rappresenta al Movimento e, più in generale, aggiornando l’assemblea sull’attività della sua organizzazione ed in particolar modo riguardo l’iniziativa, anche sul piano giuridico, che la Federmar Cisal sta portando avanti contro la mercificazione che i marittimi extracomunitari subiscono dai raccomandatari marittimi (società di Manning).

Infine, il comandante Nicola CORRADINO, in rappresentanza del ‘UNSLAC-UNCDIM, ha voluto informare la folta platea delle problematiche che in ambito lavorativo devono affrontare i comandanti, i direttori di macchina e gli ufficiali ma, soprattutto, ci ha tenuto a ribadire l’importanza, in termini innanzitutto di sicurezza, di avere equipaggi preferibilmente che parlino la stessa lingua e che, ad ogni modo, abbiano lo stesso trattamento economico e normativo anche se di nazionalità diverse.

L’ultimo intervento istituzionale è stato del Sindaco di Torre del Greco dott. Giovanni PALOMBA il quale, elogiando l’iniziativa, ha ribadito l’importanza che il lavoro marittimo ha per l’economia della città prendendosi l’impegno di coinvolgere i colleghi di tutte le città marinare italiane per creare una conferenza dei servizi per il mare e per le persone che con esso lavorano.

Presente all’incontro anche il commissario dell’Orsa Marittimi sig. Francesco MONTANO il quale, invitato dalla moderatrice ad intervenire, si è reso purtroppo indisponibile a relazionare l’assemblea riguardo la posizione politica dell’organizzazione a cui è stato posto alla guida.

Pur se è superfluo nominarli, ma non vi era alcun dubbio che, anche se formalmente invitati, sono risultati assenti i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti ed Ugl confermando così che, oltre ad avere seri problemi di rappresentanza hanno interessi soprattutto economici che confliggono con quelli dei lavoratori che dovrebbero rappresentare.

Le conclusioni del presidente ACCARDO, che tutti hanno condiviso, sono state precise ed esaustive così come le risposte alle numerose domande poste dai marittimi presenti in relazione alle tematiche dibattute in ordine al Welfare, al CCNL ancora da rinnovare, all’occupazione e, più di tutto, alla formazione i costi continuano ad essere, onerosamente, a loro carico.

Infine il presidente Vincenzo Accardo, con tutto il suo direttivo, hanno annunciato che presto sarà organizzerà un presidio a Montecitorio dove gridare tutti insieme alla politica che basterebbe veramente poco per dare speranza e soprattutto LAVORO a 50.000 marittimi italiani.                            

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